In Tra le Alpi ed il Baltico, centro Europa

Adidas e Puma: forse non tutti sanno che all’origine di queste due multinazionali c’è una storia, bella e drammatica insieme. Una storia che vede la crescita di un’impresa durante una fase di sviluppo industriale ed economico della Germania, ma anche nel travagliato periodo storico dell’ascesa politica di Hitler e del Terzo Reich, che sfociò nella Seconda guerra mondiale. Le vicende politiche del loro Paese e la loro diversità di vedute portarono i due fratelli tedeschi, prima legatissimi, a diventare nemici. E concorrenti. La storia è diventata un film, nel 2016, Adidas vs Puma-Due fratelli in guerra, di Oliver Dommenget.

Tutto iniziò nel 1924, a Herzogenaurach, cittadina tedesca della Baviera. Qui Adolf, “Adi” Dassler, 24 anni, visionario e sognatore, intuì la necessità di realizzare un nuovo prodotto: delle scarpe sportive. Era molto ambizioso e sicuro di sé, tanto da affermare più volte che “Un giorno i migliori atleti del mondo avrebbero avuto ai piedi le sue scarpe”.

Ovviamente mancavano materia prima e i soldi e così il ragazzo lascio’ il suo lavoro in fabbrica e propose al fratello Rudolf, Rudi (detto “il puma”, di due anni più grande e con più senso pratico), di unire le forze: le abilità tecniche dell’uno e quelle commerciali dell’altro per realizzare il loro innovativo progetto.

La fortuna fu dalla loro parte, ottennero infatti un finanziamento e, in dieci anni, diventarono una delle principali imprese della Germania, con una produzione di 200mila paia di scarpe all’anno. Erano talmente sulla cresta dell’ onda che per i Giochi Olimpici del 1928, molti concorrenti scelsero le loro scarpe: tacchettate per i calciatori e chiodate per gli atleti su pista.

La svolta avvenne nel 1936, quando Adi sfidò il fratello e il regime, fornendo le sue scarpe al campione afroamericano Jesse Owens, pur avendo l’obbligo di fornire le scarpe solo agli atleti tedeschi. Con le loro scarpe ai piedi, Jesse Owens vinse 4 ori alle Olimpiadi di Berlino nel 1936 e fece infuriare non poco il Fuhrer.

Scoppiò la guerra.

Anche a causa alla scelta di dare la scarpe a Owens, arrivò l’ordine di limitare la produzione delle scarpe, poi di interromperla, per passare alla produzione di armi. Adi, ritenuto un lavoratore indispensabile, fu esentato. Rudi invece fu richiamato al fronte. Ciò acui’ le tensioni tra i due. A guerra finita, quando gli americani scoprirono che l’azienda aveva prodotto armi, decisero di distruggerla. A salvare la fabbrica di calzature sportive fu moglie di Adi che mostrò ai soldati le foto di Jesse Owens che indossava le loro scarpe. Questo salvò la fabbrica, ma i contrasti tra i fratelli diventarono insanabili.

Nel 1947, i due si separarono. La maggior parte dei dipendenti ad oggi lavorarono la famiglia di Adi, che ha fondato la Adidas (dalle iniziali del suo nome e del suo cognome). La forza vendite, invece, segue Rudi che fonda la Puma (chiamata così per il suo soprannome). Puma sceglie il segno grafico della striscia bianca, mentre Adidas risponde con tre linee.

Oggi Adidas è il maggior produttore di abbigliamento sportivo d’Europa e il secondo al mondo. Nel 1973 il figlio di Adi, Horst, ha fondato la Arena, azienda specializzata in abbigliamento per il nuoto. Anche Puma ha raggiunto il successo, fornendo le scarpe al grande Pelè. Oggi ha quasi 7.000 dipendenti e distribuisce i suoi prodotti in 80 Paesi. Ma la storia ha un lieto fine, perché nel 2009 nella città di Herzogenaurach, tuttora sede di entrambe le aziende, i dipendenti di Adidas e Puma hanno messo fine alle ostilità giocando una partita di calcio insieme.

Lo sport ha, ancora una volta, risolto la situazione.

 

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